Capodoglio
Physeter macrocephalus ( Linnaeus, 1821 )



Morfologia e dimensioni: è il più grande odontocete esistente, caratterizzato da un capo enorme di forma squadrata; non presenta una evidente pinna dorsale e le pinne pettorali sono relativamente piccole. I maschi sono più grandi delle femmine: 18 m. di lunghezza massima e 60 t di peso nei primi, 12 m e 20 t nelle seconde. I neonati misurano circa 4 m. e possono raggiungere il peso di 1 tonnellata.

Colorazione: grigio – bruna uniforme; solo attorno alla regione mandibolare la pelle appare di colore bianco. La superficie del corpo si presenta corrugata.

Nuoto e ritmo respiratorio: in superficie nuota lentamente se indisturbato, ma è in grado di aumentare la velocità fino a circa 15 nodi. E’ il campione di apnea del regno animale: può infatti restare sott’acqua fino a due ore e raggiungere profondità di oltre 2000 m. Quando si alimenta, alterna periodi di immersione a permanenze in superficie della durata variabile fra i 10 ed i 30 minuti, a seconda dell’apnea effettuata; in questa fase compie numerosi atti respiratori. Nell’atto dell’immergersi solleva la coda verticalmente fuori dall’acqua.


Alimentazione: si nutre prevalentemente di calamari mesopelagici. La dentatura è solitamente limitata alla mandibola inferiore, quest’ultima piuttosto sottile rispetto alle dimensioni corporee.

Comportamento sociale: in Mediterraneo il capodoglio viene avvistato solitario o in piccoli gruppi, che possono tenersi in contatto acustico anche a notevole distanza. I maschi e le femmine adulti formano gruppi separati che si uniscono nel periodo riproduttivo.

Ciclo vitale: specie longeva, può arrivare ai 70 anni di età. La maturità sessuale viene raggiunta dalle femmine tra i 7 ed i 13 anni, dai maschi tra i 18 ed i 21 anni.La stagione riproduttiva si prolunga da metà inverno a metà estate. La gestazione può superare i 14 mesi.

Riconoscimento in mare: il soffio, basso e diretto obliquamente in avanti, è un carattere distintivo inconfondibile, così come la coda che viene sollevata nell’atto dell’immersione. Talvolta compie salti fuori dall’acqua. E’ una specie la cui frequenza di avvistamento risulta essere piuttosto bassa anche per il Mar Ligure, probabilmente a causa del particolare ciclo di nuoto